Il destino dei ciclisti: muore Michele Scarponi

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Un’incredibile tragedia, purtroppo l’ennesima nel mondo del ciclismo. In un terribile incidente stradale è morto stamane Michele Scarponi, 37 anni, professionista dal 2002 e fra i più forti e apprezzati corridori del team Astana. Intorno alle 8 si stava allenando a Filottrano, il suo paese in provincia di Ancona, quando in bicicletta si è scontrato frontalmente contro un camion.

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Il corridore è stato soccorso da decine di automobilisti, che però si sono subito resi conto delle sue condizioni molto gravi. E’ stato chiamato il 118, è giunta sul luogo in pochi minuti un’ambulanza mentre dall’ospedale regionale di Torrette si era alzato in volo un elicottero. Purtroppo il medico che per primo ha cercato di rianimare Scarponi non ha potuto far altro che constatarne il decesso, probabilmente avvenuto sul colpo per le gravi ferite subite nel tremendo impatto.

Scarponi era uno dei corridori più stimati in gruppo, per le sue grandi qualità di scalatore ma anche per il carattere estroverso che lo rendevano simpatico e benvoluto sia dai compagni di squadra sia dagli avversari. La sua più grande vittoria in carriera è stata il Giro d’Italia 2011, nel quale però era giunto in realtà 2º, alle spalle del fuoriclasse spagnolo Alberto Contador poi squalificato per doping. Fu quello un motivo per cui Scarponi non si vantò mai del successo nella Corsa Rosa , ritenendo sempre che quel Giro in qualche modo appartenesse a Contador.

Anche il corridore marchigiano anni prima aveva avuto problemi con il doping ed era stato fra i pochi a pagare con una squalifica nell’ambito dell’inchiesta spagnola Operacion Puerto del 2006, ma seppe far tesoro di quella vicenda per rimettersi in gioco e dimostrare tutto il suo valore. Negli ultimi anni aveva preferito accettare il ruolo di gregario nel team Astana, prima di Nibali e poi di Aru, contribuendo in modo decisivo ad alcune delle loro vittorie, fra le quali il Tour 2014 e il Giro 2016 di Nibali. Solo pochi giorni fa, in seguito al recente infortunio a un ginocchio del leader della squadra Aru, Scarponi era stato promosso al ruolo di capitano per il prossimo Giro d’Italia, che partirà il 5 maggio da Alghero: sarebbe stata probabilmente l’ultima grande corsa a tappe della carriera con un ruolo di leader.

Al Giro mancheranno il suo talento ma anche la sua bonomia e la vena umoristica di tanti suoi comportamenti. Sempre sorridente e pronto alla battuta, Scarponi era infatti considerato il cabarettista del gruppo e molti lo ricorderanno anche per certe sue divertenti trovate, come iniziare gli allenamenti in compagnia di Frankie, il pappagallo di un vicino di casa. Vincenzo Nibali, che l’anno scorso vinse il suo secondo Giro d’Italia proprio grazie all’aiuto di Scarponi, a fine 2016 – dopo aver deciso di lasciare il team Astana per diventare il leader della nuova squadra Bahrein Merida – disse che avrebbe sicuramente avuto nostalgia di un compagno e di un amico come il 37enne corridore marchigiano.

Nel ricordo di tanti corridori, ma anche dei giornalisti e degli addetti ai lavori nel mondo del ciclismo, resteranno di Scarponi anche alcuni tenerissimi quadretti familiari, di quando la sera dopo le corse e lontano da casa restava incollato al telefono o al computer per parlare con la moglie Anna e i loro due gemellini, Giacomo e Tommaso, nati nel 2012. Proprio a loro venerdì sera aveva portato in regalo la maglia di capoclassifica che per un giorno aveva conquistato lunedì scorso al Tour of The Alps, dopo aver vinto la prima tappa. La sua ultima vittoria.

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