Ci lascia Carlo Mazzacurati Regista lieve del Nord-est

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E’ morto a 57 anni il regista Carlo Mazzacurati, autore di film come “La lingua del santo” (del 2000) con Fabrizio Bentivoglio e Antonio Albanese su un maldestro furto della presunta lingua – reliquia di Sant’Antonio a Padova. Tra le altre pellicole ha firmato ‘Il Prete bello” del 1989, ‘Il Toro’ del 1994, ‘Vesna va veloce’ del 1996 con Albanese, ‘La passione’ passato a Venezia nel 2010 dove, nei panni di Silvio Orlando, narrava di un regista in crisi. L’ultimo film, ‘La sedia della felicità”, prodotto da Angelo Barbagallo e girato in Trentino, non è ancora uscito in sala.

Aveva un linguaggio tra la commedia e la malinconia, con uno sguardo affettuoso verso i personaggi più strampalati. Ha concentrato le sue storie soprattutto sul Nord-est. Originario di Padova, era nato il 2 marzo 1956: malato da tempo, colpito da un tumore, il regista è morto nell’ospedale di Monselice, nella provincia padovana.

Oltre che mettersi dietro la macchina da presa, era sceneggiatore. E, aspetto meno noto, è stato anche attore, pur se in ruoli volutamente secondari. Aveva recitato in pellicole come “Palombella rossa”, “Caro diario” e “Il caimano” di Nanni Moretti.

E’ stato autore anche di documentari: tra gli altri ne ha girati sullo scrittore Mario Rigoni Stern e sul poeta Zanzotto, con Marco Paolini. Il Torino film festival del novembre scorso, diretto da Virzì, gli ha assegnato il “Gran premio Torino”, un riconoscimento alla carriera e alla sua arte. A Venezia vinse il Leone d’argento nel 1994 con “Il toro”, che vedeva come protagonisti Diego Abatantuono e Roberto Citran.

Animatore del cineclub padovano Cinema Uno assieme a Piero Tortolina, negli anni Settanta è fra i primi studenti del corso di laurea del Dams di Bologna. Nel 1979 realizza grazie a un’eredità un film in 16mm, “Vagabondi”, che nel 1983 vince il premio di distribuzione offerto dalla Gaumont al festival milanese Filmmaker. Ma la casa di distribuzione smobilita e il film non raggiunge le sale.

Si trasferisce a Roma, dove lavora ai testi di trasmissioni televisive e nel 1985 scrive assieme a Franco Bernini la sceneggiatura di “Notte italiana”, che trasforma in pellicola nel 1987. Conquista il Leone d’Argento nel 1994 con “Il toro”.

Animatore del cineclub padovano Cinema Uno assieme a Piero Tortolina, negli anni Settanta è fra i primi studenti del corso di laurea del Dams di Bologna. Nel 1979 realizza grazie a un’eredità un film in 16mm, “Vagabondi”, che nel 1983 vince il premio di distribuzione offerto dalla Gaumont al festival milanese Filmmaker. Ma la casa di distribuzione smobilita e il film non raggiunge le sale.

Si trasferisce a Roma, dove lavora ai testi di trasmissioni televisive e nel 1985 scrive assieme a Franco Bernini la sceneggiatura di “Notte italiana”, che trasforma in pellicola nel 1987. Conquista il Leone d’Argento nel 1994 con “Il toro”.

Come sceneggiatore ha collaborato con Daniele Luchetti e con Gabriele Salvatores, vincendo il Premio Solinas per la sceneggiatura di Marrakech Express. Nel 2009 ha co-prodotto con Angelo Barbagallo ed Edoardo Scarantino il film-documentario The One Man Beatles di Cosimo Messeri, in concorso alla Festa del cinema di Roma e candidato ai David di Donatello 2010 come miglior film documentario. Nel dicembre 2011 viene nominato primo presidente della nuova Fondazione Cineteca di Bologna

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