EUROPEE – CONSIDERAZIONI DI GIANNI CUPERLO

Buongiorno. Lunga notte di dati, commenti e percentuali. Un paio di notazioni (quasi) a caldo.

Parto da noi. Nessun trionfalismo perché quando la destra avanza è giusto misurarne la forza e attrezzare la risposta. Ma il risultato del Pd premia la scelta fatta: una lista aperta, l’umiltà di ricucire il legame con chi aveva smarrito la fiducia, una campagna che ha messo al centro l’Europa del dopo. Abbiamo invertito una tendenza, almeno nel voto per Bruxelles, e adesso possiamo camminare con più convinzione sul sentiero giusto. Allargare il campo di un nuovo centrosinistra, superare ogni autosufficienza, mettere al centro la lotta alle diseguaglianze. Preparare nel Paese quella alternativa che servirà offrire quando (e sarà sempre troppo tardi) questo governo andrà a casa.

La Lega vince con una percentuale allarmante. Non c’è stato lo sfondamento nazionalista a livello europeo, ma il dato leghista assieme a quello della Le Pen e di Farage descrive un’onda nera che nessuno può sottovalutare. Va combattuta non solo evocando la coerenza sacrosanta dei principi (dall’antifascismo alla laicità). Serve attrezzare una proposta economica e sociale che sia radicalmente più efficace e coraggiosa delle loro ricette. Tradotto: adesso tocca fare una opposizione più dura e a tutto tondo, sapendo che la maggioranza dei nuovi parlamentari italiani eletti ieri saranno minoranza in Europa.

Il Movimento 5 Stelle crolla. Perde sei milioni di voti rispetto a un anno fa. Ha condotto una campagna folle transitando dal viaggio parigino a fianco dei gilet gialli alla riscoperta del 25 aprile. Pagano l’incompetenza e il fallimento dell’azione di governo. Di Maio annuncia che andranno avanti nel contratto con la Lega. Sembra più un tentativo di salire su una scialuppa che non un disegno politico. Il governo nei fatti è paralizzato e se per caso dovesse rimettersi in moto al timone ci sarà il capo della Lega.

La sinistra in Europa è cose diverse. La debacle socialista in Francia ma anche il successo socialista in Spagna. E poi il dato assai significativo dei Verdi in Germania e in Francia. Ancora, Podemos e la sinistra greca tormentata dalla vicenda del decennio. Serve capire che la mobilità del voto ha conosciuto una vera rivoluzione e ogni prossima consultazione potrebbe riservare sobbalzi o smottamenti che in tempi passati nessuno ipotizzava. Credo debba essere un monito e una bussola per il lavoro che ci attende.

L’idea di un bipolarismo di nuovo conio e tutto interno ai cosiddetti populisti (Lega contro 5Stelle) è uscita smentita dalle urne. Si torna a un bipolarismo tra destra (questa nuova destra) e una sinistra impegnata a ricostruire un campo largo capace di tenere assieme anime diverse.

C’è una battaglia difficile da affrontare. La possiamo fare però con un Pd vivo, che ha reagito e che possiede risorse e volontà per tornare a crescere. Sarebbe sbagliato dirci che abbiamo risolto ogni problema. Ma creare tutte le condizioni per combattere e tornare a rappresentare chi della sinistra e dei progressisti ha più bisogno, ecco questo da oggi è il nostro traguardo.

Infine grazie, grazie di cuore a tutte e tutti coloro che ieri sono usciti di casa e ci hanno dato fiducia. Come sempre è questo semplice gesto che riempie il cuore e ci fa andare avanti.

Buona giornata

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