Italicum, un sasso nello stagno e poi?

Al popolo l’Italicum piace innanzitutto perchè è il frutto del decisionismo e di chi tira dritto malgrado tutto. Poi se qualcosa va storto dimenticano facilmente di aver applaudito e cominciano col “crucifige”. Ma stiamo ai fatti: l’idea è di polarizzare tutto il potere legislativo su di una sola camera in cui il governo (il Premier) possa disporre di una vasta truppa di parlamentari nominati. Dunque il governo, e non solo, va fortemente strutturandosi sulla persona del leader così come il partito di riferimento che l’Italicum disegna.

Il Partito lo abbiamo visto all’opera nel suo essere: direzione riunita, relazione del Premier nonchè Segretario Nazionale, qualche intervento ed infine decisione presa. In poche parole il confronto si sposta nei cerchi magici da cui è espunta ogni posizione critica e la Direzione Nazionale, che sarebbe il luogo del confronto, diviene luogo di ratifica di decisioni “infallibili” del Premier/Segretario. Dunque tutto, governo e partito, è strutturato sul leader ed il suo decisionismo. L’Italicum è approvato in solitudine dal solo PD peraltro diviso. Renzi scrive ai coordinatori dei circoli (meglio dire di quel che resta) facendo finta che il partito ci sia ancora con quella caratteristica fondativa che è radicamento territoriale e cerniera con la platea più vasta degli iscritti, dei simpatizzanti e di semplici cittadini.

Ricorda ancora il 41% delle europee e gli 80 euro dati ai redditi bassi ma nel frattempo irrompe la sentenza della consulta sulle pensioni, si produce una massiccia adesione allo sciopero nella scuola come neanche contro la Gelmini era mai capitato. E sì che se c’è stata una che la scuola l’ha mezza distrutta è stata proprio lei. Renzi appare mortificato e dichiara sorpreso come non sia stata apprezzata la sua proposta della “buona scuola” come se a contare siano gli slogan e non la sostanza di una decisione. Civati se ne va e ancora una volta va via un pezzo della sinistra critica mentre il PD, nelle regionali, tende ad attrarre persone di ogni storia e provenienza che nel”vincere” affidano i loro intenti non sempre limpidi. Qualcuno, da sinistra, parla di una nuova DC. L’Italicum però produrrà nel movimento confuso un nuovo riallineamento destra/sinistra nel senso che bisognerà vedere quali forze si fronteggeranno e chi assumerà la bandiera di un rinnovato modello di sicurezza sociale, di tutela della salute, della formazione e del lavoro. FC.

Il dibattito sulla pagina di facebook:PD Formia Il partito cammina col passo del più lento… e se la maggioranza è lentissima o addirittura gira per un’altra direzione? Si rimane comunque nel partito? Ma se quella non è la direzione … continuo a camminare pensando che forse riuscirò (da solo no di certo..) a farle cambiare di nuovo direzione, a riportarla sulla retta via? E quale sarebbe la retta via? Già…!!! Quella di combattere le disuguaglianze (spaventose) che incombono … Il liberismo trionfa perché…: anche la ex sinistra lo era diventata e, soprattutto in Italia, non aveva mai pensato di reallizzare nemmeno l’ombra di una società socialista…., questo dovrebbe essere chiaro… o no!? C’erano alcuni elementi fondamentali nel progetto italiano del primo dopogurra… una repubblica fondata sul lavoro e sui diritti e non sulla proprietà e sul potere indiscusso del capo…. o dei capi!!! Ma così non è stato perché lungo i decenni che si sono susseguiti i partiti non hanno fatto altre che fare gli interessi della loro parte e non della nazione, cioè della comunità nazionale…(tranne ovviamente nei casi di lotta al terrorismo interno ed esterno e alla difesa degli interessi nazionali minacciati da crisi economica e ricatti di vario genere…). Per conservare il potere e per mantenerlo hanno fatto e fanno di tutto… solo chi non vuole vedere non vede… quindi … nella misera condizione in cui ci troviamo non ha alcun senso sbandierare coerenze… necessità… opportunità ecc… Civati è un leader politico come lo è Renzi, che per adesso è il vincitore, e hanno il diritto di perseguire un progetto da proporre e condividere… noi siamo abituati, per fortuna, ancora a pensare con le nostre teste da semplici iscritti ma non per questo meno importanti dei leader (un uomo un voto… chissà per quanto ancora..). Renzi cammina con il passo dei più lenti, questa è la chiave del suo succeso come di quello di tutti i leader di questo mondo… l’unico che cammina con un altro passo… quello della Verità e della Giustizia.. non è di questo mondo. Ciò non di meno bisogna misurarsi con intelligenza sulla realtà che …. NON TRASFORMIAMO NOI MA VIENE COSTANTEMENTE TRASFORMATA DA CHI HA IL POTERE.. perciò è molto importante averlo (il potere) e quando lo si ha, in qualsiaisi forma e a qualsiais livello, gestirlo con saggezza e coerenza rispetto a un mandato non a una continua autorefe-RENZI-azione… però, che cognome si porta Matteo… cmq … niente di nuovo sotto il sole, tranne che la festa dell’Unità (pardon come si chiama ora???) si farà tra fine Luglio e inizio Agosto come il sottoscritto da anni auspicava… per i motivi che tutti sapete. Un saluto fraterno, Luigi Pinelli
Mi piace · Rispondi · Commento di Luigi Pinelli · 19 h
PD Formia Sarà, ma ci impone comunque una profonda riflessione ( Giovanna Frunzio)
Mi piace · Rispondi · Commento di Giovanna Frunzio · 7 maggio alle ore 12.56
Luigi Vellucci sta di fatto che ha preso il pallone durante la partita ed e’ scappato come fanno i bambini viziati ,,,,le battaglie si fanno dentro i partiti,,,,,,fuori e’ un grande segno di debolezza e pochezza di idee,,,,,,,,
Mi piace · Rispondi · 7 maggio alle ore 12.44
Naufragio: Renzi, Italia chiede Consiglio Ue straordinario

PD Formia Non sono d’accordo … Se il Pd diventa una nuova dc… Meglio cambiare ? Naturalmente la mia opinione personale.
Mi piace · Commento di Maurizio Aprea · 7 maggio alle ore 17.17

Maurizio Aprea “Le battaglie si fanno dentro i partiti” … Certamente, ma se c’è un minimo di valori e obbiettivi di fondo che si condividono , altrimenti come si fa ad accettare una sconfitta o invece a ottenere una vittoria? .. E a me sembra che il Pd sia cambiato…Altro…
Non mi piace più · Rispondi · 1 · 7 maggio alle ore 16.34
Francesco Carta Capisco la scelta di Civati ma la trovo sbagliata. Egli è ormai convinto che nel Partito Democratico non vi sia più spazio per far vivere altri contenuti e valori. Anche se Matteo Renzi sta strutturando il Partito su di sé (in quanto leader) e tent…Altro…
Mi piace · Rispondi · 20 h
Luigi Vellucci in parte sono d’accordo,,,,,,pero’ questa battaglia sull’italicum puzza c’e’ una grande differenza con il porcellum ,,,,,poi si sono stracciate le vesti x le preferenze e quando noi eravamo ancora pds abbiamo collaborato con segni votando il referendum…Altro…
Mi piace · Rispondi · 7 maggio alle ore 13.35
Luigi Vellucci molta disinformazione dei poteri forti che non vogliono governi politici ma grandi ammucchiate x continuare a fare le loro cose

Francesco Carta Capisco la scelta di Civati ma la trovo sbagliata. Egli è ormai convinto che nel Partito Democratico non vi sia più spazio per far vivere altri contenuti e valori. Anche se Matteo Renzi sta strutturando il Partito su di sé (in quanto leader) e tenti di modellarlo in funzione della nuova legge elettorale che blinderebbe un sistema monocamerale con una abbondante iniezione di parlamentari nominati, la partita non è chiusa. Sono tempi di grande instabilità economica e politica. Tutto è in trasformazione. Ieri poteva sembrare un’autostrada in discesa con il tanto decantato 40 % del PD ed oggi torna la salita con le sentenza della consulta sulle pensioni e lo sciopero nella scuola, settore strategico al pari dell’economia. Il PD così com’è non tiene e se si dovesse andare alle elezioni l’antagonismo al ballottaggio tra due blocchi (perché allo stato non ci credo che PD o altri possano superare la soglia del 40%) finirà per aggiornare ancora il profilo degli schieramenti. Se ne sono viste troppe di formazioni alternative finite poi nella testimonianza o addirittura nell’evaporazione. Un partito deve esprimere profilo, valori, contenuti, rappresentanza, deve scegliere per chi e per cosa battersi. Tutto ciò è ancora confuso ma l’appuntamento è ineluttabile. Intanto la battaglia continua e la minoranza del PD farebbe bene ad occuparsi dei lavoratori, compresi gli autonomi, occupati e non. Il crollo delle utopie collettive ha lasciato il posto al neoliberismo trionfante e senza limiti provocando diseguaglianze spaventose e mai viste. Occorre ripartire da lì.

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