Itri: l’ambulanza si ferma alla tomba di Cicerone, aspetta il medico e poi riparte per l’ospedale…

tomba di cicerone

Il modello di soccorso del 118 non va bene. Da 19 ambulanze con medico a bordo siamo passati a 5 auto mediche cosiddette perché dotate di medico che, a secondo del codice di chiamata, intervengono sul territorio. Una di queste auto è dislocata all’ospedale di Formia per il sud della provincia, le altre sono così ripartite: una a Terracina, un’altra a Priverno, una a Latina scalo ed una a Cisterna. Se giunge una chiamata al 118, l’operatore, sulla base della richiesta del soccorso, decide se inviare la macchina col medico a bordo, in grado di prestare le prime cure, oppure un’ ambulanza con un infermiere ed un “soccorritore”.

Si tratta di un modello in cui si possono produrre ampie smagliature come puntualmente accade. Domenica scorsa, in tarda serata, è stata attivata l’ambulanza senza medico a bordo per prestare soccorso ad un anziano residente ad Itri. L’ambulanza giunge ad Itri ed il personale di bordo si attiva immediatamente per trasferire il paziente all’ospedale di Formia. Ma all’altezza della tomba di Cicerone, l’ambulanza si ferma per attendere il medico proveniente dall’ospedale di Formia. Lo chiamano paradossalmente “rendez vous” ma laddove lo applicano si tratta di ben altra cosa. Nel frattempo si perdono minuti preziosi. Sopraggiunge finalmente il medico e l’ambulanza riparte verso l’ospedale dove arriva in tempi brevi. Purtroppo il paziente non ce la fa e noi raccogliamo lo sfogo dei familiari i quali, molto serenamente, ci chiedono di adoperarci per impedire che questi ritardi non accadano più.
Il modello di soccorso, come dicevamo, non può funzionare così.

In Francia è sempre il medico che giunge per primo ad assistere il paziente per cui è stata attivata la chiamata ed è lui che decide se chiamare l’ambulanza. Anche in Italia ci sono regioni che hanno adottato quel sistema ma in una provincia come la nostra, così complessa sotto il profilo geografico e morfologico, tutto ciò non funziona soprattutto se a raggiungere il paziente è un ambulanza non medicalizzata.

L’ARES 118 dovrebbe organizzare il soccorso in modo organico, riappropriandosi appieno delle funzioni per le quali è stato creato e non ridursi ad organizzare appalti di segmenti della catena del soccorso il cui costo è passato da circa 7 milioni ai 10 attuali con appalti diffusi che vanno dalle auto agli elicotteri. Sono sorte associazioni temporanee d’impresa per cui l’auto medica di Terracina è gestita da “Croce Amica”, quelle di Formia e Latina Scalo dalla ditta “Formia Soccorso” mentre quelle di Priverno e Cisterna sono gestite dall’ARES. Troppa confusione e non aderenza del modello al territorio da servire. Urgono robuste correzioni perché tra poco giungeranno la primavera e l’estate che renderanno la situazione ancor più problematica.

Partito Democratico Circolo Giuseppe Piancastelli – Giuseppe Diana
Il Coordinatore Francesco Carta

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