La corruzione diffusa secondo gli italiani (da Tmag)

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Anche le istituzioni europee non godono di particolare fiducia da parte degli italiani. Così il monitor politico di Tecnè per TGCOM24

Il 79% degli italiani ha ammesso di non essere rimasto sorpreso dalle presunte tangenti per orientare gli appalti all’Expo di Milano. Una reazione forse inevitabile in un Paese dove il 93% dei cittadini sostiene che la corruzione sia “abbastanza” diffusa. Questo è quanto emerge dal monitor politico di Tecnè per TGCOM24. Il 67% del campione è anche convinto che “il fenomeno della corruzione è più diffuso in Italia rispetto a Paesi come la Francia, la Germania e l’Inghilterra”, per il 19% “è presente in tutti i Paesi”. Mentre soltanto per il 2% la corruzione “è meno diffusa” in Italia. Più equilibrate le percentuali nel momento in cui agli intervistati è stato chiesto “se negli ultimi due anni i fenomeni di corruzione sono aumentati o diminuiti”. Il 46% si dice convinto che sono cresciuti di numero, per il 44% “sono rimasti allo stesso livello”.

Gli italiani e l’Europa
Nel corso dell’indagine è stato poi chiesto agli intervistati di esprimere un parere sull’Unione europea, considerato che tra pochi giorni (il 25 maggio) saremo chiamati a rinnovare il Parlamento di Strasburgo. Molto basso, risulta dal monitor di Tecnè, è il grado di fiducia degli italiani nei confronti delle Istituzioni. Il 70% ha ammesso di non aver fiducia in quelle europee (ma sono di più, l’85%, quelli che dichiarano di non avere fiducia in quelle nazionali e le percentuali non cambiano di molto quando si passa alle Istituzioni regionali e locali). Addirittura l’83% ritiene che l’Italia sia ai margini dell’Unione, ritenendola perciò ininfluente in sede comunitaria sul piano decisionale.

Il bilancio familiare e la sicurezza del posto di lavoro
La maggior parte degli italiani appare sfiduciata nei confronti non solo delle istituzioni, ma anche del futuro che è legato soprattutto alla propria condizione occupazionale. Il 57% delle famiglie sono riuscite e tenere in equilibrio le entrate e le uscite, mentre il 31% è dovuto ricorrere ai risparmi o contrarre un debito e solo il 12% è riuscito a risparmiare. L’82% ha ridotto la quantità o acquistato prodotti di qualità inferiore. L’83% dei lavoratori dipendenti, infine, ammette che continua a percepire come “insicuro” il proprio posto di lavoro.

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