LA CULTURA A MISURA DI BAMBINO 700 presenze serali e 100 per i laboratori

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IL CANCELLO DELLE FAVOLE

Si è concluso ieri il festival autofinanziato del Teatro per ragazzi “Il cancello delle favole” promosso dal Teatro Bertolt Brecht nel suggestivo anfiteatro nel borgo di Castellone il 4-5-6 Luglio in collaborazione con l’Ipab SS. Annunziata, all’interno del circuito dei Teatri Riuniti del golfo e del progetto officine culturali della Regione Lazio con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Formia.

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Tre giorni di emozioni vere all’insegna della cultura a misura di bambino: laboratori di costruzione di pupazzi e burattini con materiale di riciclaggio, di strumenti musicali e di serenate nel quartiere animati dai bravissimi argentini Viola e Giorgio della compagnia Viruta Y Sudor della Patagonia.

Seicento le presenze agli spettacoli serali del collettivo Brecht di Formia e 100 iscritti ai laboratori. Le favole a colazione hanno aperto le tre giornate in cui il cancello è tornato alla sua antica vocazione, è tornato a rivivere tra la generosità e l’entusiasmo degli abitanti, in cui riecheggiavano nel quartiere i rulli dei tamburi di cartone dei ragazzi che suonavano per i pochi curiosi affacciati alla finestra o al balconi, che animavano le storiche piazzette del borgo. Volti felici per aver costruito qualcosa non necessariamente di bello ma di significativo, tante culture diverse unite dalla musica e dalla cultura: quella argentina dei due artisti, la nostra tutta italiana e quella africana dei ragazzi del Saharawi ospiti a Formia.

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Tanto entusiasmo e partecipazione per le tre serate con “Zeza e Pulcinella”, “Amore e Magia nella casa di Pulcinella” e “La favola di Giovanna figlia di strega”: tre delle produzioni che girano l’Italia e non solo nelle rassegne di teatro per ragazzi.

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Un’atmosfera semplice e magica dove davvero le favole sembravano rivivere e, soprattutto, essere possibili.

“Non mi viene che ripetere un detto popolare: se non c’è la voglia, è inutile che semini che non si raccoglie. Questo festival ci ha fatto scoprire una Castellone a tratti svuotata, a tratti dimenticata, un luogo tra i più signfiativi che sembra perdere la sua identità: case sfitte, tanti cartelli vendesi e pochi abitanti. Questo ci spinge a promuovere altre iniziative culturali nel quartiere in modo da farlo conoscere a tutti, per un rione che ha bisogno di un progetto culturale vero e proprio. Negli anni ’70 una manifestazione definì il quartiere emarginato oggi sembra proprio dimenticato”, afferma Maurizio Stammati, direttore artistico del Teatro Bertolt Brecht.

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