Latina: una strada intitolata a Giorgio Almirante? Le ragioni del no! Comunicato ANPI-PD

via almirante

A.N.P.I. Sezione di Latina
PD-Coordinamento Comunale di Latina

COMUNICATO STAMPA 28 giugno 2014
La mozione presentata al Consiglio Comunale di Latina per intitolare una strada
o una piazza a Giorgio Almirante rinnova una diatriba annosa che in passato ha
visto la città di Latina, suo malgrado, strumentalmente utilizzata come
palcoscenico di rappresentazioni di folklore revisionista.
Nella vicenda odierna rileviamo come, ancora una volta, i promotori
dell’elevazione alla memoria collettiva di una figura controversa della vita
pubblica italiana adottino accurati eloqui per valorizzare gli aspetti qualificanti
e stendano un velo di omertoso silenzio riguardo alle vicende più
compromettenti che la videro protagonista prima e dopo il 1946.
In particolare, nella mozione presentata dai consiglieri Bruni e Chiarato mai
compare la parola “fascista”.

saluto-romano

Il che, al fine della ricostruzione biografica, punto
di partenza necessario per perorare adeguatamente la causa di cui ci si fa
portatori, appare una dimenticanza imperdonabile, quasi un vero e proprio
vulnus, riguardo alla figura di Almirante. Qualora non fosse dimenticanza,
saremmo di fronte a una forma palese di astuta omissione, utile a conformare
l’opinione pubblica più distratta o meno edotta.
Noi, che non dimentichiamo, proviamo a colmare le notevoli lacune ricordando
il ruolo, non certamente secondario, di Almirante durante il Fascismo.
Aderente al Manifesto della Razza in cui si affermava, tra l’altro, “È tempo che
gli Italiani si proclamino francamente razzisti”, fu tra i collaboratori della rivista
“La difesa della razza” che sino al 1942 sostenne le politiche antisemite del
regime a seguito delle quali migliaia di ebrei italiani furono deportati e perirono
nei campi di sterminio.

Difesadellarazza

Dopo l’8 settembre aderì alla Repubblica Sociale Italiana alleata-serva dei
nazisti. Protagonista della RSI, fu firmatario, il 10 aprile 1944, del “bando di
fucilazione dei partigiani” con cui si decretava la pena della fucilazione per tutti
i partigiani (definiti “sbandati”, all’interno del manifesto) che non avessero
deposto le armi e non si fossero prontamente arresi.

bandoalmirante

Nel 1946, nell’Italia libera e repubblicana conquistata da altri, per l’appunto i
partigiani, godendo dei diritti civili e politici che egli non avrebbe concesso agli
sconfitti, fu tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano.
Infine, nemmeno una virgola spesa per ricordare l’amnistia avuta a seguito del
rinvio a giudizio per il reato di favoreggiamento aggravato agli autori della
strage di Peteano del 1972 in cui, a seguito di una trappola tesa da terroristi
neofascisti, persero la vita tre carabinieri.

strage_peteano

La vicenda umana e storica di Giorgio Almirante ci sembra ora un po’ più
completa rispetto a quanto avanzato in sede consiliare.
Sezione di Latina
Crediamo fermamente che la toponomastica cittadina sia cosa seria in quanto
concorre a creare la memoria collettiva necessaria ad una comunità di
individui. Perciò essa dovrebbe rendere omaggio a figure che rappresentano un
esempio cui mirare, caratterizzate, oltre che da specchiata onestà, dalla totale
adesione ai principi costituzionali e repubblicani.
Rinnoviamo quanto l’ANPI di Latina affermò nel maggio 2011 dopo la
pantomima della pseudo intitolazione al suddetto personaggio di Piazza Roma a
opera di esponenti politici in cerca di visibilità pre elettorale : “è necessario un
accorato appello a tutte le forze democratiche della città affinché si levi alto,
fermo e deciso il rifiuto che una simile eventualità possa davvero presentarsi
nel futuro”.
Oggi siamo di fronte a un atto politico inequivocabile: si è passati dalla
provocazione ai fatti. Con un altrettanto inequivocabile atto politico
auspichiamo che, in assenza di un ripensamento da parte dei promotori, l’aula
consiliare di Latina sappia significare alla cittadinanza la propria salda adesione
alla Costituzione respingendo quello che si conforma come un atto di basso
revisionismo storico. Per il futuro, inoltre, speriamo davvero che il Consiglio
comunale possa dedicare i propri atti in materia di toponomastica a figure più
emblematiche e rappresentative dei valori democratici.
Sergio Zaccagnino, presidente ANPI Sezione di Latina
Quattrola Gioacchino, segretario comunale del Partito Democratico di Latina

Note Aggiunte dalla Redazione

Tra la fine del 1944 e gennaio del 1945, Almirante prese parte, come tenente comandante il reparto del ministero della Cultura popolare nella brigata nera autonoma ministeriale, alle operazioni militari contro i partigiani in Val d’ Ossola. Fascisti e Nazisti si accanirono particolarmente contro i partigiani e la Repubblica dell’Ossola, esempio per loro pericolosissimo di come si poteva ricostruire un’Italia libera e democratica. Nelle operazioni contro la Repubblica dell’Ossola, nelle quali morì Gaspare Pajetta, fratello più giovane di Giancarlo, si distinse anche Ajmone Finestra che divenne poi Sindaco di Latina. Finestra sarebbe stato accusato di aver fatto torturare un ragazzo perchè agiva come staffetta partigiana (testimonianza del Cav.Bologna di Milano)

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