Le pensiline costano 16 mila euro di progettazione

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Abbiamo ricevuto una telefonata dall’Architetto Marco Pietrosanto che ci informava come la progettazione e la direzione lavori sul progetto delle pensiline fossero venute a costare circa 16 mila euro e non 201 mila come era stato riportato in un nostro precedente articolo. Il cartello esposto sulla rete del cantiere ci aveva tratto in inganno perchè tale cifra veniva indicata per progettazione, sicurezza e direzione dei lavori. Ce ne scusiamo con i progettisti. Il fatto è che 400 mila euro di fondi plus ci sembravano una cifra spropositata rispetto all’effettiva ricaduta dei lavori prodotti: una piccola pensilina di fianco alla chiesa del Carmine, un’altra simile a piazza S. Teresa, peraltro non più realizzata per la presenza di un’antica cisterna sottostante, ed infine la piazzetta don Giacinto De Meo. Per quest’ultima ribadiamo una serie di contraddizioni che non ci lasciano soddisfatti del risultato. L’opera, definita “percorso”, impatta molto sia come struttura che come colore.

La piazzetta si trova nel centro storico di Mola e l’arredo, a nostro avviso, andava raccordato con il contesto urbano di quei luoghi. Via S. Lorenzo si ritrova con una ringhiera bianca sulla destra, in verità alquanto brutta, e quella antica, trasferita dalla villa comunale, sul lato sinistro. L’illuminazione della strada, realizzata con lampioni a campana su entrambi i lati della via Filiberto, s’interrompe con due lampioni in stile moderno messi nei due estremi della piazzetta. Rileviamo che oramai da alcuni anni l’arredo urbano viene realizzato in modo incoerente, disorganico, senza un filo conduttore non solo estetico ma anche di funzione e funzionalità in tutta l’area centrale della città. Il piazzale della stazione è il segno più eclatante, proseguendo poi con la villa comunale, largo Paone e Mola S. Giovanni. Le fontane: quella vicina alla torre di Mola è stata trasformata prima in aiuola ora in monumento con un’ancora mastodontica che grava pesantemente sulla piccola piazza.

In piazza S. Anna la fontana “iemenita”, altro elemento architettonico di vanto dei tecnici incaricati, è stata trasformata in fioriera. In largo Paone hanno eretto la colonna della Libertà di fronte alla croce dei passionisti e quattro tipologie diverse di corpi luminosi, ivi comprese le ridicola palle a terra. Arredare una città è una cosa seria, coniugare il bello con la funzionalità e il contenimento del costo è la sfida ma la responsabilità non è solo dei tecnici, riguarda soprattutto l’ufficio tecnico comunale e l’amministrazione pubblica che su questo versante sono del tutto disimpegnate. Finora la responsabilità e dell’amministrazione di Michele Forte, da quella di Bartolomeo si attende un’inversione di tendenza. F.C.

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