Le risorse dello stato di calamità utili per rifare le reti idriche e la ricaptazione delle sorgenti Mazzoccolo e Capodacqua

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LE RISORSE MESSE A DISPOSIZIONE DAL GOVERNO DEVONO ESSERE IMPEGNATE PER RIFARE LE RETI DI ADDUZIONE E DISTRIBUZIONE, RIPARARE IL SERBATOIO DI SANT’ANTONIO, RICAPTARE MAZZOCCOLO E CAPODACQUA, METTERE IN SICUREZZA IL NUOVO POZZO A MONTE DELLA TRAVERSA NENNI

Formia 8 Settembre 2017
Al Presidente del Consiglio On. Paolo Gentiloni
Al Presidente della Regione Lazio On. Le Nicola Zingaretti
Alla Presidente di ATO4 Dott.ssa Eleonora Della Penna
Pur considerando la siccità e la contrazione delle portate delle risorgive di Capodacqua e Mazzoccolo (Spigno e Formia), a servizio degli acquedotti del sud della provincia di Latina, non v’è ombra di dubbio che la dispersione idrica del quasi 70%, così come dichiarato dall’Ente Gestore Acqualatina, ha ridotto le comunità del Golfo di Gaeta al razionamento dell’acqua e a gravi disagi durante tutta la stagione estiva, a partire dal giugno scorso. Le popolazioni delle città di Formia, Minturno e Gaeta sono state quelle più colpite, al punto da aderire a manifestazioni di protesta decisamente pacifiche ma giunte al blocco stradale (Minturno e Formia). Andrebbero comprese le ragioni della protesta anche nella fattispecie dell’interruzione di pubblico servizio giacchè, prima dei cittadini, è stato l’Ente Gestore ad aver interrotto un servizio di pubblica utilità a causa di gravi negligenze sulla manutenzione delle reti idriche e dei ritardi nell’ adozione di soluzioni tese ad alleviare il disagio.

Basti pensare che dopo aver ipotizzato l’uso di dissalatori temporanei, la cui collocazione sarebbe avvenuta senza nessuna cautela tesa a non danneggiare i fondali (con fauna ittica e pianta protetta Posidonia), Acqualatina si è decisa ad attivare un pozzo (autorizzazione richiesta al Comune di Formia il 28 Giugno 2017) della portata di 50 litri/secondo ed in grado di alleggerire il deficit idrico. Le condotte del golfo di Gaeta sono molto ammalorate. Perfino il serbatoio di 5000 mc sito in Sant’Antonio di Formia, sembrerebbe perdere acqua (e dovrebbe essere accertato senza ombra di dubbio). Si tratta di un’opera realizzata alla metà degli anni ’80 per la quale il Comune di Formia ha dovuto sborsare, nel giugno scorso, 527 mila euro di indennizzo per un esproprio avvenuto 32 anni or sono. Insomma ci si trova di fronte ad una situazione disastrosa alla quale occorre por mano con estrema oculatezza ed intelligenza tecnica.

In un recente intervento, il Senatore Claudio Fazzone, attacca il Governo ed il Presidente della Regione Lazio, rei a suo dire di non prestare la dovuta attenzione alla crisi idrica del Sud Pontino. In sostanza non verrebbe finanziata un’opera che, secondo lui, risolverebbe definitivamente il problema dell’approvvigionamento idrico: l’ipotetico collegamento tra la sorgente del Gari ed il Golfo di Gaeta. Il Senatore Claudio Fazzone è stato per diversi anni il Presidente di Acqualatina, salì alla ribalta non per le competenze in tema di gestione di servizi idrici ma per le elevate indennità percepite, e non si comprende in base a quali informazioni e conoscenze tecniche, propone di investire risorse pubbliche in questo o quel progetto. A nostro avviso il primo obbiettivo da perseguire è il rifacimento delle reti di adduzione e distribuzione. Alla fine degli anni ’90, a Formia fu realizzata una nuova condotta idrica per sostituirne un’altra molto ammalorata.

Quella nuova condotta non è mai entrata in esercizio e non è dato conoscerne le ragioni. Se non si rifanno le reti potremmo pompare tutta l’acqua che si vuole ma finiremmo sempre per disperderla nel sottosuolo. L’acquifero in località Tomba di Cicerone (Formia), già identificato alla fine degli anni ’90, avrebbe una potenziale portata di 4000 litri/ora, dunque un valido supporto alla risorgiva denominata Mazzoccolo (tuttora utilizzata) da cui veniva alimentata la città romana di “Formiae”. Da quell’epoca nulla s’è fatto per ristrutturane la captazione. In sostanza riteniamo che vadano ricaptate e messe in sicurezza le sorgenti di Capodacqua e Mazzoccolo e venga tutelata con l’istituzione di zone di rispetto la nuova fonte di Tomba di Cicerone. Progetti semplici e sensati consentirebbero di metterci in condizioni di sicurezza anche in caso di siccità.
Distinti Saluti,
Partito Democratico, Circolo “Giuseppe Piancastelli – Giuseppe Diana, il Segretario Dr. Francesco Carta

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