Sviluppo sostenibile e riconoscibilità “green” di un’impresa driver per i marchi

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Lo sviluppo sostenibile e la riconoscibilità green di un’impresa vanno visti come driver per i marchi e vettore stimolante per gli acquisti nonostante la crisi. È quanto emerge dall’indagine sui comportamenti ambientali degli italiani, effettuata dall’istituto di ricerca SWG per Assorel (Associazione Italiana Agenzie di Relazioni Pubbliche), su un campione di 1.500 italiani (rilevazione effettuata agli inizi di settembre 2014) e presentata in anteprima al convegno nazionale “La comunicazione ambientale, fattore immateriale della sostenibilità e della crescita”, organizzato dalla stessa Assorel all’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma.

«Per il 90% degli italiani – ha spiegato Enzo Risso di SWG – è importante che un’impresa si occupi di salvaguardare l’ambiente. Per oltre i due terzi dei consumatori l’impegno ambientale di un’azienda è un fattore che pesa nella scelta dei prodotti e dei servizi, mentre, già oggi, un’ampia quota di persone (78%) è disposta a pagare di più, se sa di trovarsi fronte ai prodotti di un’azienda impegnata sul fronte ambientale».
«Fare bene però non è sufficiente. Importante è anche farlo sapere», afferma dal canto suo Andrea Cornelli, presidente Assorel. Del resto «il cittadino chiede di essere informato sulle buone pratiche di sostenibilità delle aziende produttrici, dunque c’è bisogno di comunicazione e trasparenza. Fare bene non è quindi sufficiente, bisogna anche farlo sapere». Su questo la classifica delle fonti più adatte vede in testa il web (56%), seguito dal Tv (48%), giornali (27%) e radio (13%).

L’indagine, inoltre, conferma che ben il 74% degli italiani non giudica lo sviluppo sostenibile e la difesa dell’ambiente una moda o un tema dell’élite culturale, ma lo inserisce tra i valori fondamentali cari a tutti i consumatori del Paese. Un fattore capace, quindi, di incidere profondamente sulle motivazioni di acquisto. Non a caso il 68% delle persone chiede che la riconoscibilità ambientale sia messa bene in evidenza sui prodotti (e non solo pubblicizzata in tv o su internet). Non solo. Anche se siamo in tempi di crisi e il driver dominante resta il costo (46%), l’impegno ambientale di un’azienda è premiato ed è diventato, per il 79% degli italiani, uno stimolo a preferirla. Un incentivo molto concreto: il 78%, anche se nei dovuti limiti, si dice anche disposto a spendere di più per acquistare prodotti o servizi d’imprese attente a non inquinare e a tutelare territorio e ambiente.”Sole 24 ore” Andrea Biondi 2 ottobre 2014

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