Il taglio delle gomme e la viltà dell’intimidazione….

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“Gesto intimidatorio o bravata?”: così esordisce Adriano Pagano su H24 riferendo dell’episodio che ha riguardato il taglio delle gomme della macchina di Paola Villa. Credo sia un approccio sbagliato, perché l’accaduto, sebbene il danno sia stato portato ad un’autovettura, resta sempre un gesto grave contro la persona. In genere la mafia “coi galloni” manda segnali minacciosi e possibilmente senza tanti clamori, in modo che l’interessato capisca. Il fine della minaccia è quello di farti comprendere cosa sei andato a toccare e quanto devi starne alla larga, pena danni alle cose o alla persona. L’episodio è grave per la violenza psicologica e il danno economico: per questo l’accaduto non va sottovalutato e va espressa solidarietà convinta a Paola Villa.
Colpire una macchina di notte è assai facile e con rischio relativo. Il danno alle macchine di amministratori o personalità politiche a Formia segna numerosi precedenti. Al Sindaco Tonino Ferrone disegnarono sul fianco della sua Citroen una falce e martello. Ferrone non se ne preoccupò continuando a girare con la sua macchina color pistacchio e la falce e martello rossa sulla portiera. Ci fu poi l’incendio della macchina di Gennaro Aceto, Consigliere Comunale del PSDI negli anni ’80. In quell’epoca Gennaro Aceto si batteva contro una concessione edilizia di dubbia legittimità in zona Santa Maria La Noce, dove poi sorsero i fabbricati della cooperativa “Anfiteatro”. Ci furono anche veri e propri attentati, come lo scoppio di una potente bomba contro lo studio medico dell’allora Sindaco di Formia Giulio Colella (anni ’80) e la dinamite inesplosa sotto il portone di un Consigliere Comunale. Nel 2003 un potente ordigno esplose nei pressi del cancello dell’abitazione di Giuseppe Simeone, detto Pino, all’epoca Consigliere Comunale.

Ci sono stati altri incendi di macchine; uno lo subì Gerardo Forte, probabilmente a causa di controversie sul campetto della Di Donato e l’altro Roberto Ruggero, all’epoca Assessore all’Urbanistica. Il taglio delle gomme accadde anche in altri episodi che riguardarono la macchina di un altro assessore e quella di sua moglie. In epoca più recente c’è stato il tentativo d’incendio del chiosco di Gianni Acampora e, poco prima, qualcuno nottetempo “strisciò” le macchine di un paio di Consiglieri. Da segnalare anche due episodi assai singolari, il ritrovamento di un coniglio morto all’ingresso della casa del Sindaco Bartolomeo e il pesce fradicio davanti l’abitazione di Piccolino che, per la circostanza, apparve su freevillage con la maglia di Libera. La cronaca di questi fatti dimostra come nella nostra città ogni tanto emerga “un mondo di sotto o di mezzo” che intende affermare scopi ed interessi a discapito della legalità e della convivenza civile. Chi si mette di traverso si becca l’intimidazione. Spesso si pensa al malaffare, alla camorra dell’oltre Garigliano. Sta di fatto che ci sono dei germogli autoctoni, nativi al 100% o formiani d’adozione, che scelgono il buio per intimidire, minacciare e colpire. Non v’è nulla di coraggioso nel danneggiare le cose di notte, ma ciò non va sottovalutato.

La posta in gioco, cioè la democrazia e la convivenza civile nella nostra città, è troppo grossa per farci intimidire e rinunciare all’impegno. Per questo occorre andare avanti senza la benché minima esitazione, con la consapevolezza che in questa faccenda non si è soli, ma tutti insieme siamo impegnati a non indietreggiare. FC

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