Nella ex cava di Penitro non hanno trovato un benamato piffero!!!!

schiavone

Hanno cercato dapperttutto: sondaggi coi contatori Geiger, magnetometri, droni sofisticati e finanche cani da tartufo. Niente, hanno semplicemente trovato niente, manco i tartufi che, se li avessero trovati, sarebbe stata una bella notizia. Non hanno trovato fusti, neanche quelli del capitano Novelli che ebbe a scrivere “ci sono due fusti e altre decine presumibilmente interrati”. E allora una volta tanto ci sia concesso di abbandonarci allo sberleffo. Dedichiamo questa canzone a tutti quelli che hanno allarmato l’intera comunità del sud pontino sfoggiando il più grande campionario delle sciocchezze.

l'asino

Questa canzone è dedicata a Delio Fantasia che dichiarò il sotterramento dei fusti tossici a 80 metri di profondità, a Pasquale Cardillo Cupo che incolpò il Sindaco Bartolomeo di aver fatto aumentare i tumori per la mancata vigilanza sull’interramento di veleni. Non sono veri né l’interramento dei fusti e né che siano aumentati i tumori. La canzone è dedicata alla cara amica Graziella che dai due fusti di Novelli ha fatto lievitare il dubbio che ve ne potessero essere oltre “ millanta”, ad una giovane e simpatica dottoressa che esordì dicendo:”che dolore, ha sentito? A Penitro sono stati interrati 10.000 fusti”, alla signora di Telefree che scrisse che a Penitro erano stati interrati perfino fanghi radioattivi, a quelli che con le torcie in mano gridavano vergogna e paragonavano la nostra terra a quella “dei fuochi”, e di nuovo a Delio Fantasia che dichiarò l’aumento delle “patologie epidemiologiche”, ai 5tielle che andarono con la bandiera nella ex cava, a quelli vestiti da RIS che attaccavano il nastro giallio con su scritto “scena del crimine”, all’intervista di Alessandro TV Lazio “cosa a da dire? Sa che qui si muore più che dalla altre parti”, a tutti quelli che hanno gufato e desiderato ardentemente che lì venisse fuori anche solo un barattolo di vernice per poter gridare al Colosseo di piazza Vittoria “Vergogna, Vergogna, Vergogna”,, a coloro che non vedevano l’ora di gridare “PD boia”, ai combattenti della guerra di liberazione comunale sempre pronti ad impartire la benedizione “Urbi et Orbi” dal baretto di piazza della Vittoria!

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