PROTEGGERE LA MONTAGNA

Ho da poco condiviso su alcuni gruppi locali la notizia dell’approvazione unanime da parte del Consiglio Comunale di Formia, della delibera sul contrasto agli incendi nel territorio dei monti Aurunci; alcune persone hanno giustamente fatto notare che non tutti ne conoscono il contenuto, per questo condivido di seguito, il testo integrale del documento presentato all’Assessore Eleonora Zangrillo, che ringrazio di nuovo per la disponibilità, in data 27 Gennaio 2022. E’ un testo un po’ lungo e molto articolato, ma vale la pena leggerlo attentamente, anche per farsi un’idea propria e poter dare un giudizio e, perché no, fornire ulteriori suggerimenti.IL CONSIGLIO COMUNALE DI FORMIA

Premesso

monti Aurunci

• che i Monti Aurunci rappresentano uno straordinario patrimonio naturalistico, faunistico, botanico, culturale e paesaggistico dei comuni del sud delle province di Latina e Frosinone;

• che essi, tra l’altro, costituiscono il bacino imbrifero delle sorgenti che alimentano gli acquedotti dei comuni delle zone citate, in particolare delle sorgenti di Mazzoccolo e di Capodacqua;

• che la tutela e la valorizzazione dei monti Aurunci troppo spesso non hanno avuto l’attenzione che meritano nelle politiche territoriali e nelle attenzioni delle amministrazioni locali e regionale;

• che le conseguenze dello scarso interesse alla montagna si sono recentemente palesate nel comune di Itri, per il dissesto franoso che ha interessato alcune sue contrade, e nelle recenti e ripetute esondazioni del torrente Pontone, a confine tra comuni di Formia e di Gaeta;

• che nel novero delle iniziative da mettere in campo appare prioritario aggredire il problema annoso degli incendi boschivi, sempre più distruttivi, che si generano durante il periodo estivo; esaminato

• il Piano Antincendi Boschivi (AIB) 2021-2025, redatto dalla Società D.R.E.AM. per l’Ente Parco Naturale dei Monti Aurunci, nelle cui conclusioni si legge che il fenomeno degli incendi estivi è fortemente correlato con la necessità di rigenerare il cotico erboso dei pascoli, ricorrendo all’uso, purtroppo incontrollato del fuoco:considerato• che sia un grave errore strategico un approccio esclusivamente poliziesco e repressivo, basato sull’installazione di foto trappole, telecamere e droni, per acciuffare incendiari in flagranza di reato;

• che questo tipo di tecnologia può essere utile a sorvegliare siti circoscritti-preventivamente individuati e monitorabili da remoto, consentendo interventi mirati, evitando spreco di tempo e di energie umane ed economiche.

• che la pastorizia, se ben organizzata, ha un impatto positivo in montagna, perché aumenta la biodiversità animale e vegetale, crea importanti volani economici ed occasioni di lavoro, anche giovanile, da raccogliere, valorizzare ed ammodernare;

ritenuto•

che serve coinvolgere gli allevatori nella prevenzione degli incendi, realizzando tavoli di programmazione e progettazione tra enti di gestione e portatori di interesse locali, al fine di evitare una errata e confusa gestione del territorio;

• che serve anche introdurre criteri di premialità (contributi, agevolazioni e prezzi calmierati per l’acquisto di fieno e per l’approvvigionamento di acqua) per quelli che seguiranno le linee guida concordate;

preso atto

• che nel citato piano AIB del parco si propone il ricorso alla tecnica del fuoco prescritto, un fuoco controllato, che ha lo scopo di rinnovare il cotico erboso, rimanendo circoscritto nelle aree prestabilite, con un basso impatto ecologico, senza il rischio di espandersi in canaloni selvaggi, senza intaccare le superfici boscate o avvicinarsi a strutture abitative;

• che la tecnica del fuoco prescritto avrebbe tra l’altro costi inferiori rispetto ai costi relativi allo spegnimento con mezzi di terra e aerei, fermo restando che questi interventi, inevitabili per contenere gli incendi già in atto, potrebbero risultare meno necessari a seguito dell’uso del fuoco prescritto come tecnica di prevenzione e controllo del territorio;

• che nel piano AIB si sottolinea l’importanza di disinnescare le conflittualità di natura personale ed economica tra soggetti della stessa categoria che operano in montagna;

valutato

• che per conseguire ciò la proposta potrebbe essere quella di portare ad un tavolo tecnico/economico tutti i soggetti per realizzare una cooperativa di allevatori che produca e trasformi il frutto del proprio lavoro in prodotti riconoscibili “dei monti Aurunci”, con un brand unico e che raccolga il meglio della produzione locale;

• che l’ARSIAL e la COLDIRETTI, potrebbero essere i capifila di detto eventuale progetto, che naturalmente andrebbe supportato dall’ente Parco Naturale dei Monti Aurunci;

condiviso

• che una corretta pianificazione dei territori montani impone una gestione uniforme delle fide pascolo, che preveda l’apertura agli allevatori dei paesi limitrofi per quei comuni che non sono riusciti ad affidare i loro territori pascolativi, come suggerisce l’ARSIAL;

• che appare assai opportuno differenziare il bestiame, dando aiuti a chi decide di allevare specie adattate alle condizioni pedologiche e morfologiche locali e a rischio di erosione, come il Cavallino di Esperia, in grado di cibarsi dell’ampelodesma, (strame) riducendo così una delle matrici più pericolose per lo sviluppo degli incendi;

• che a tale proposito andrebbe incentivata una ricerca universitaria sulla Capacità di Carico dell’allevamento domestico del territorio, per una valutazione dei punti di forza e di debolezza della tipologia di allevamento “brado”;

• che l’Ente Parco va opportunamente sollecitato a dotarsi di un Piano di Assetto, in cui sia previsto, tra l’altro, la possibilità di realizzare cisterne o invasi di raccolta delle acque piovane e di scioglimento della neve nel periodo invernale e primaverile e utilizzabile dagli allevatori del territorio, sopperendo così alla cronica carenza nel periodo estivo;

• che appare non più procrastinabile la Zonizzazione del territorio del Parco, in modo da individuare zone fruibili e di sviluppo sostenibile e zone ad accesso limitato, giustificate dalle particolari esigenze di tutela e conservazione;

• che i comuni devono impegnarsi a produrre il catasto delle aree incendiate e dei Piani Agrosilvopastorali, come previsto dalla legge, e a realizzare un coordinamento di tutti gli amministratori del territorio affinché si facciano promotori di progetti e programmi condivisi per il contrasto agli incendi e per la promozione del territorio montano;

• che il contrasto agli incendi può risultare vincente se si sposta il problema dalla repressione alla prevenzione. Per fare questo non si può prescindere dal coinvolgimento di tutte le categorie di lavoratori e fruitori della montagna, allevatori, agricoltori, apicoltori, cacciatori, associazioni ambientaliste, guide escursionistiche, oltre ai comuni cittadini, che potrebbero dare vita ad un Comitato permanente per il contrasto agli incendi boschivi, di tipo comprensoriale;

• che per realizzare attività di prevenzione e monitoraggio semplici, chiare e sostenibili anche economicamente, finalizzate anche alla riduzione del danno a causa di ritardi nell’avvistamento e comunicazione dei focolai, occorre istituire delle Vedette Volontarie posizionate in punti strategici e operativi H24 (gestibili anche dalla Protezione Civile e già collaudate con successo in passato), specialmente nel periodo caldo (giugno/settembre);

• che per tale attività non è da escludere un possibile riconoscimento economico, anche per premiare i tanti giovani che si metterebbero a disposizione. Si potrebbe pensare di coinvolgere anche i percettori del Reddito di Cittadinanza, opportunamente formati;

• che, in generale, servirebbe creare delle Guardie Ecologiche Volontarie, riconosciute dal Prefetto, a supporto delle istituzioni preposte alla vigilanza e al controllo in montagna, anche per sopperire alla scelta della soppressione del Corpo Forestale dello Stato e della sua inclusione nell’Arma dei Carabinieri;

Ritenuto opportuno fornire al Sindaco, alla Giunta comunale e agli uffici comunali competenti criteri ed indirizzi per disciplinare le attività di contrasto agli incendi e di sviluppo sostenibile delle attività agro-silvo-pastorali del proprio territorio montano;Visto la L.R. 22 giugno 1999, n. 9 (Legge sulla montagna) e s. m. e i.Visto la L.R. 06/10/1997, n. 29 d’Istituzione del Parco Naturale dei Monti AurunciVisto la L.R. 28 ottobre 2002, n. 39 (Norme in materia di risorse forestali)Visto il Piano Antincendi Boschivi 2021-2025 approvato dall’ente Parco Naturale dei Monti Aurunci in data …..Visti lo Statuto e i Regolamenti comunali;

DELIBERA1. di riconoscere la straordinaria valenza ambientale ed economica dei monti Aurunci, da intendere come un unicum da preservare per lo sviluppo del territorio del sud Lazio;

2. di considerare la premessa come parte integrante e sostanziale del presente atto;

3. di ritenere le notazioni contenute in premessa come indirizzi da seguire per la disciplina di contrasto agli incendi e per lo sviluppo sostenibile delle attività agro-silvo-pastorali del proprio territorio montano;

4. di promuovere, di concerto con i comuni di Gaeta, Minturno, Itri, Spigno, Esperia, Campodimele, Fondi, Lenola, Pico, un coordinamento di tutti gli amministratori del territorio affinché esso, in sinergia con l’Ente Parco, si faccia promotore di progetti e programmi per il contrasto agli incendi e per la promozione del territorio montano;

5. di favorire, per ciò che è di competenza, la nascita di forme associative di operatori agro-silvo-pastorali, che producano e trasformino il frutto del proprio lavoro in prodotti riconoscibili “dei monti Aurunci”, con un brand unico, che raccolga il meglio della produzione locale;6. di riconoscere la validità del Piano Antincendi Boschivi, approvato dall’ente Parco Naturale dei Monti Aurunci e, per questo, di sostenere le azioni di contrasto ivi descritte, con particolare riferimento al fuoco prescritto e alle altre iniziative riportate in premessa;

6. di impegnare il Sindaco e la Giunta a farsi carico di sollecitare la Regione Lazio affinché non faccia mancare il sostegno finanziario alle iniziative previste dal piano antincendi approvato dall’ente Parco Naturale dei Monti Aurunci con delibera n… del… Formia, 27/01/2022

Marcello De Meo (Associazione Culturale Incontri e Confronti)Biagio Magri (Comitato Parchi Monti Aurunci)Massimo Pelliccia (Cooperativa Agricola Sociale Le Mura)

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