Le montagne bruciano da più di 48 ore. Ieri il Canadair, oggi un elicottero col cestello ( una lotta impari), ora c’è ancora fuoco e si aspetta la mattina per riprendere a spegnere. Appunto: spegnere, se si riesce. Nel frattempo insorgono sdegno, costernazione, rabbia, appelli, ma il fuoco non demorde. Ci si interroga sull’identikit dei piromani: pastori? Quelli che campano spegnendo incendi? Maniaci isolati? Qui c’è solo una certezza: ci facciamo male tutti, ma proprio tutti! Ecco perché occorre costruire risposte efficaci in grado di prevenire gli incendi e non di inseguirli. Ma veramente si crede che con i droni, i telecontrolli, e le fototrappole si fermano i piromani? Va bene concediamo il beneficio dell’inventario che si fotografa il provocatore, sebbene chi appicca il fuoco usi mille cautele per non farsi identificare, ma poi una volta partito l’incendio, con questa siccità, il disastro è assicurato. Conoscere le ragioni vere per le quali i monti bruciano, agire su quelle, tutti, cittadini, volontari ed istituzioni, assieme, e’ indispensabile.Foto ore 23,45 – 3 Agosto 2022