3 milioni e 700 mila pensionati verranno rinborsati

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Non 4 milioni di pensionati, ma 3 milioni e 700mila riceveranno quello che il premier Matteo Renzi ha battezzato il Bonus Poletti. Un bonus non di 500 euro per tutti, come ipotizzato in un primo momento, ma variabile in base all’entità della pensione percepita in un range che va da 750 euro a 278. Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per il rimborso delle pensioni, dopo la bocciatura della Consulta del blocco delle indicizzazioni previsto dalle norme Fornero. Il Governo ha messo sul piatto 2 miliardi e 180 milioni di euro che arrivano dal cosiddetto Tesoretto emerso dalle previsioni del Def sul rapporto tra Deficit e Pil di quest’anno: “Quella meravigliosa parentesi rosa del Def, la differenza tra 2,5 e 2,6% di deficit che voi giudicavate inesistente”, ha ironizzato Renzi.

I rimborsi verranno restituiti dal primo agosto ai pensionati, ma non alla platea “potenzialmente” interessata di 4 milioni. Restano esclusi dalle misure messe a punto dal governo 670mila persone. Sono i pensionati che ricevono una pensione superiore ai 3200 euro. Per loro nulla, dice Renzi in conferenza stampa. Se il governo avesse rimborsato tutte le pensioni superiori a tre volte il minimo, “avrebbe dovuto impegnare risorse che avrebbero portato per il 2015 il rapporto deficit/pil al 3,6 per cento”, ha detto il ministro Padoan, spiegando che si sarebbe aperta una procedura per deficit eccessivo a Bruxelles.

Dal 1 agosto chi prende 1700 euro lordi di pensione riceverà 750 euro; chi prende 2300 euro si vedrà accreditati 450 euro, chi prende 2700 prende 278 euro. Sono questi i numeri della misura “una tantum” prevista dal decreto sulle pensioni. Mentre un capitolo a parte è dedicato alle rivalutazione delle pensioni, che invece entrano a regime a partire dal 2016. A chi prende 1700 euro di pensione andranno 180 euro l’anno; 99 euro a chi prende 2200 euro e 60 euro a chi prende 2700.

Così, attraverso l’introduzione del meccanismo di indicizzazione “più generoso di quello utilizzato negli anni precedenti”, l’aumento di reddito tramite pensione “diventa permanente”, ha assicurato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. “Non so se ci saranno ricorsi, se ci saranno vedremo ma i ricorsi dovranno tenere conto che con questo decreto le cose sono cambiate”.

Un’altra novità annunciata da Renzi in conferenza stampa riguarda il giorno del pagamento delle pensioni: dal primo di giugno tutte le pensioni verranno pagate il primo del mese. Huffinghton Post 18 maggio 2015

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