PEDEMONTANA 6° PUNTATA

Considerazioni conclusive: i rilievi di merito e una possibile alternativa da esplorareDopo avere descritto il tracciato della nuova strada, i costi ed i tempi di realizzazione, è giunto il momento di fare delle considerazioni conclusive. Esse riflettono il punto di vista dell’Associazione in relazione all’ambiente e al territorio e non hanno nulla a che fare con la tecnica progettuale.Il primo rilievo che ci sentiamo di fare è sull’impostazione esclusivamente localistica del progetto in rapporto alle ingentissime somme da spendere.

La nuova strada inizia e finisce abbondantemente all’interno del confine comunale e viene classificata come variante all’abitato e/o tangenziale di Formia. Manca il respiro comprensoriale che invece dovrebbe avere. Per questo la nuova strada deve almeno proseguire verso Gaeta sulla consortile e poi sulla strada interna di Longato e di S Agostino, opportunamente ampliate. Il secondo rilievo è sull’attrattività della nuova pedemontana. Essa rappresenta un’alternativa viaria poco appetibile per l’utenza perché:

 è più lunga di circa 1,5 km. rispetto al percorso litoraneo da Vindicio a Via Pietra Erta (8,1 km contro 6,6 km)

 porta i veicoli a superare un dislivello di 114 metri, contro i 30 metri del percorso litoraneo  aggrava i consumi di carburante dei mezzi pesanti e peggiora le relative emissioni di scarico

 non rende possibile eseguire manovre di sorpasso per oltre il 90% del tracciato la galleria lunga 3,8 km. a canna unica, a doppio senso di marcia, in pendenza, dotata di un cunicolo di sicurezza poco rassicurante, viene percepita come rischiosa dagli automobilisti. La scarsa attrattività rappresenta un problema, perché la nuova strada verrà percorsa solo se si è obbligati a farlo e ciò potrà avvenire solo per i mezzi pesanti. l terzo rilievo è sulla sostenibilità ambientale del progetto. La nuova strada attraversa zone a rischio alto secondo la cartografia del Piano di Assetto Idrogeologico si sviluppa in zone di pregio ambientale vincolate secondo il Piano Paesistico Regionale

 lambisce la Tomba di Cicerone e invade pesantemente le aree limitrofe con la prevista bretella di collegamento Appia-Flacca consuma suolo agricolo e collinare, con espropri importanti e abbattimenti di abitazioni e annessi

 lo scavo delle gallerie produce 1,2 milioni di mc di roccia, di cui solo 0,2 riutilizzati interferisce con l’acquifero della Mazzoccolo e con quello dei nuovi pozzi dell’Acervara, mettendo a rischio l’integrità delle sorgenti. In conclusione, a parere di chi scrive, risulterà oltremodo difficile farsi finanziare 390 milioni di euro (iva compresa) per la circonvallazione di una città di 38.000 abitanti, con un progetto che, per i territori che attraversa, presenta problemi assai seri di sostenibilità ambientale. Allora che fare? Esiste un altro modo per separare il traffico locale da quello di attraversamento sull’asse litoraneo di Formia?

La risposta è sì e ci appare doveroso darne conto a conclusione di questa serie di articoli. Si tratta di un differente modo d’interpretare il territorio e le sue risorse: piuttosto che spostare sulle colline il traffico extraurbano su una strada di nuova realizzazione, s’interviene sull’esistente, separando i flussi di traffico locali da quelli di attraversamento, azzerando di fatto gli espropri, il consumo di suolo, le interferenze con gli acquiferi e conseguendo un considerevole risparmio economico. S’interviene sulla viabilità litoranea, interrando alcune sue porzioni, ricucendo tratti viari esistenti, integrando parti mancanti, in corrispondenza delle opere d’arte della via Flacca, e riorganizzando la circolazione. Il tratto su cui s’interviene con maggiore incisività è quello compreso tra via Tommaso Costa e la rotonda dei carabinieri, per una lunghezza complessiva di 1,55 Km. La proposta prevede la creazione di una corsia a senso unico (direzione Roma-Napoli) ad uso esclusivo del traffico locale, che si snoda in parte affiancando la Flacca, quando questa corre in superficie, e in parte sfruttando la sua copertura quando risulta interrata. Nella strada interrata scorre il traffico extraurbano. Nella direzione opposta (Napoli-Roma) i flussi locali Interesserebbero tratti viari esistenti, quali via Emanuele Filiberto e via Vitruvio, resi in gran parte sensi unici. Si creerebbe in tal modo un flusso veicolare esclusivamente locale, organizzato a ruotare in senso antiorario su corsie a senso unico.

All’altezza della villa comunale la corsia locale verrebbe realizzata attraverso un progetto complessivo che comprende 1) la copertura della Flacca, 2) l’allargamento della villa comunale, 3) la realizzazione di una terza corsia rispetto alle due esistenti, tramite ponte a travatura reticolare e 4) la creazione di una passerella ciclopedonale sospesa sulle vasche romane ivi immerse nell’acqua. Completano la proposta progettuale la modifica alla rotonda dei carabinieri, con relativo attraversamento pedonale interrato, lo sfalsamento altimetrico dell’incrocio di via Palazzo, le rotonde di via Olivastro Spaventola e di Acqualonga. Per onestà intellettuale non dobbiamo nascondere le criticità insite nella proposta. L’interramento della viabilità esistente, a ponente della rotonda del porto, potrebbe portare alla luce antichi resti romani, con tutte le conseguenze del caso. Le opere previste, inoltre, comporterebbero problemi alla viabilità esistente durante la fase di realizzazione. La proposta di attraversamento litoraneo di Formia è stata oggetto di un webinar presente sul sito dell’Associazione Incontri & Confronti e al quale si rimanda per chi volesse approfondire. Grazie per averci seguito in questa serie di articoli.

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