Applausi all’arrivo dei migranti a Monaco di Baviera e a Vienna. Germania e Austria aprono le frontiere

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VIENNA – Applausi e una grande festa alla stazioni di Monaco di Baviera, di Vienna e di Salisburgo, all’arrivo di centinaia di profughi. Un flusso umano che ha raggiunto le città tedesche e austriache a poche ore dalla decisione di Germania e Austria di aprire le frontiere. Decine di tedeschi che affollano la stazione di Monaco di Baviera hanno accolto con entusiasmo i 450 migranti scesi dal treno. La folla ha cantato l’inno europeo e gridato più volte “Germania, Germania”. Molti, in coda, dietro le transenne, hanno offerto ai migranti stremati caramelle, giocattoli o semplici strette di mano. Un caloroso benvenuto anche nella capitale austriaca per mille rifugiati giunti in pullman e con un treno speciale. Un altro convoglio con 450 persone è arrivato a Salisburgo, dove molti volontari hanno accolto con applausi i rifugiati, ai quali è stato offerto da mangiare e da bere, oltre che delle coperte.

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La marcia. La lunga marcia delle centinaia di migranti in gran parte siriani che ieri avevano deciso di raggiungere a piedi Vienna, si è lentamente trasformata in un trasferimento a bordo di pullman e di autovetture private, i primi messi a disposizione dal governo ungherese, le seconde invece dovute alla generosità della popolazione, sicuramente non così convinta della linea dura adottata da Budapest. Un vero e proprio ” tsunami” umano che sta in queste ore varcando la linea di confine. Le autorità austriache hanno previsto che in una sola gionata 10mila profughi sono entrati in Austria. La stessa cifra è stata calcoata per la Germania, anche se per la cancelliera tedesca, Angela Merkel, la stima è eccessiva. A Hegyeshalom, sul confine con l’Austria, è stata bloccata la circolazione normale a causa del passaggio dei profughi. Gli automobilisti devono scegliere un altro valico per andare in Austria.

Berlino chiede un vertice Ue straordinario. Intanto Berlino ha chiesto un nuovo vertice straordinario della Ue sull’immigrazione, ma per il momento a Bruxelles non si prevede nessun incontro straordinario prima del Consiglio europeo già in programma per il 15 e 16 ottobre prossimi. La Germania ha già fatto sapere che deciderà entro il 2015 su 75mila richieste di asilo da parte di migranti, soprattutto provenienti dall’Europa sudorientale, e quasi tutte saranno respinte mentre invece accelererà le procedure di asilo per i migranti provenienti da Paesi come Siria e Iraq.

Mattarella: “Regole comuni su asilo”. Quelle dell’emergenza migranti, tra cui quella del piccolo Aylan, “sono immagini strazianti che confliggono con i valori dell’Europa, con la nostra stessa concezione di umanità” ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Cernobbio. Per il capo dello Stato, “chiusure illusorie smentiscono drammaticamente i valori della nostra civiltà. È un’illusione immaginare che sospendere le regole di Schengen possa garantire la sicurezza”. Per Mattarella “lo spettro che compare è un’Europa delle paure, dei muri e dei veti che insegue i nazionalismi e populismi”, mentre la crisi in atto chiede “politiche comuni e risposte all’altezza della sfida dell’immigrazione”. Servono, ha detto il presidente, “regole comuni sul diritto d’asilo per superare con regole nuove e condivise l’accordo di Dublino”.

Apertura di Austria e Germania. Poco dopo la mezzanotte Austria e Germania hanno acconsentito a far entrare nel loro territorio le migliaia di migranti che stavano raggiungendo la frontiera dall’Ungheria. Lo ha annunciato il cancelliere austriaco Werner Faymann su Facebook.”Alla luce della situazione di emergenza al confine ungherese, Austria e Germania in questo caso hanno concordato sulla necessità di consentire ai profughi di proseguire il viaggio verso i loro Paesi”, ha dichiarato Faymann. “Al contempo – prosegue il post -, ci aspettiamo che l’Ungheria rispetti i suoi obblighi europei, compresi quelli derivanti dalla convenzione di Dublino; ci aspettiamo dall’Ungheria la volontà di adempire agli oneri esistenti, sulla base dei programmi proposti dalla Commissione europea: l’equa distribuzione dei profughi e il meccanismo di emergenza previsto, a cui noi oggi contribuiamo”. La cancelliera e il premier ungherese hanno “concordato”, nel corso di una telefonata avvenuta stasera, che “Ungheria e Germania rispetteranno i loro obblighi europei, inclusi gli obblighi contenuti negli accordi di Dublino”.

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