Bruxelles, si elegge il presidente….

parlamento europeo

È cominciata ufficialmente stamattina a Strasburgo, aperta dal presidente ad interim, l’italiano Gianni Pittella (Pd), l’ottava legislatura del Parlamento europeo.

Gli interventi dei quattro candidati alla presidenza
I candidati alla guida dell’emiciclo sono: Pablo Iglesias (GUE, ES) Sajjad Karim (ECR, UK), Ulrike Lunacek (Verdi/ALE, AT) e Martin Schulz (S&D, DE). Dopo gli interventi dei candidati, si svolgerà l’elezione a scrutinio segreto. I deputati votano indicando il loro candidato preferito su una scheda cartacea. Per essere eletto, un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti validi espressi, ossia il 50% più uno. Il nuovo Pesidente sarà eletto per un mandato di due anni e mezzo.

Dopo aver ascoltato l’Inno alla Gioia della Nona sinfonia di Beethoven, suonato al centro dell’emiciclo dalla Filarmonica di Strasburgo, sono iniziati gli interventi di cinque minuti dei quattro candidati alla presidenza dell’Assemblea, in ordine alfabetico. Nel primo intervento, Pablo Iglesias, leader del movimento degli «indignados» spagnoli eletto con «Podemos» e candidato dal gruppo della Sinistra unitaria europea (Gue) ha attaccato in modo diretto e durissimo l’Europa della Troika e delle politiche d’austerità, che, ha detto, hanno «reso la democrazia europea vittima di una deriva autoritaria che ha trasformato i nostri paesi in colonie» con i popoli del Sud che sono stati «assoggettati alle élite finanziarie». Iglesias ha quindi rivolto l’appello a votarlo «non ai gruppi politici, ma ai singoli europarlamentari che hanno firmato un contratto di responsabilità politica con i nostri popoli», e soprattutto a quelli dei paesi del Sud e dell’Est dell’Europa.

Il secondo intervento, del candidato del gruppo dei Consevatori (Ecr), il britannico Syed Kamall, ha criticato soprattutto il patto fra la cancelliera tedesca Angela Merkel e l’ex presidente dell’Europarlamento, il socialdemocratico Martin Schulz, che ha garantito a quest’ultimo l’appoggio del Ppe per la sua rielezione. Il voto del presidente dell’Europarlamento, ha detto Kamall, «è diventato oggetto di un commercio fra gli Stati membri, un premio di consolazione per Schulz» che, a causa della vittoria elettorale del Ppe, non è riuscito nel suo intento di farsi nominare presidente della Commissione europea. «Ci avevano detto che questa volta le elezioni europee sarebbero state differenti, e invece c’è stato un patto del passato cooncluso a porte chiuse», ha concluso il candidato dei Consevatori, chiedendo agli eurodeputati «un voto per la trasparenza».

Terza a intervenire è stata la candidata dei Verdi, l’austriaca Ulrike Lunacek. Ha attaccato anche lei le politiche d’austerità dell’Ue e il patto fra i governi che mira a garantire la presidenza dell’Europarlamento a Schulz. «Non accettiamo che i governi ci dicano per chi votare», ha protestato Lunaceck, menzionando poi brevemente le tematiche care ai Verdi: lavoro per i giovani, economia verde, energie rinnovabili, efficienza energetica.

Ultimo candidato a parlare è stato Martin Schulz, che ha rivendicato il nuovo protagonismo del Parlamento europeo (dovuto in gran parte alla sua iniziativa) nella procedura di nomina del presidente della Commissione Ue, risultato nella designazione di Jean-Claude Juncker da parte del Consiglio europeo la settimana scorsa a Bruxelles. Schulz ha chiesto a chi l’aveva votato due anni e mezzo fa di ridargli fiducia per la guida dell’Assemblea di Strasburgo (che comunque, va notato, ha subito un ricambio del 50,6% dei deputati eletti).

Si è quindi passati al primo turno di votazione segreta con deposizione dei singoli bollettini nell’urna da parte degli eurodeputati. Nei primi tre turni, il presidente dell’Europarlamento è eletto se raggiunge la maggioranza assoluta dei votanti, senza contare mle schede bianche e nulle. Se questa condiziona non viene raggiunta, al quarto turno, si procede al ballottaggio fra i due candidati con il maggior numero di voti.

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