E’ dal 29 Maggio che mi astengo dal fare commenti su quanto è accaduto….

alba
E’ dal 29 Maggio che mi astengo dal fare commenti pubblici su quanto è accaduto. Ora che comincia a diradare il fumo di quello sparo vorrei contribuire a ritrovare un po’ di lucidità per il futuro. Se ne sono dette tante, soprattutto da parte degli organi d’informazione. Latina Editoriale Oggi ha sostenuto con forza la tesi dell’omicidio perpretato da un ex cliente o su sua commissione. Ne erano sicuri. Sta di fatto che il killer di via della Conca non l’hanno ancora preso e la DDA ne sta seguendo le tracce. Certo doveva essere veramente singolare questo ex cliente per fare quel che ha fatto in una manciata di minuti in pieno giorno. Questo delitto ha una portata più ampia di quello che certa vulgata tende ad accreditare come un fatto personale di Mario Piccolino, che non esercitava più la professione da anni e che aveva di molto ristretto le sue relazioni. Troppa la sproporzione tra quello che lui potesse intrinsecamente rappresentare e l’assassinio peraltro perpretato in quel modo. In questo terribile momento passa il bilancio comunale di previsione 2015 ma con l’auto sospensione di SEL dalla maggioranza. Il tutto sarebbe conseguenza di un attacco del gruppo del PD alle risorse del settore cultura. Illuminante è il lungo comunicato stampa di SEL secondo il quale il Partito Democratico, nella discussione sul bilancio, avrebbe preso di mira quel settore per colpire chi lo gestiva. Infine l’invito a SEL a ripensarci, rivolto dal circolo “Piancastelli-Diana”, viene liquidato come un tentativo di una parte minoritaria del Partito Democratico e quindi da non tenere in alcuna considerazione. Eppure c’è qualcosa, anzi molto, che non quadra. La sera precedente al voto sul bilancio ebbi a dire, nella riunione di maggioranza, che eravamo obbligati a discutere e a trovare di volta in volta il punto d’incontro.

Tutto ciò era disperatamente necessario se tutti consideravamo, per il bene della nostra comunità e in un momento così terribile, ricercare la volontà e le ragioni di stare assieme ed andare avanti. Si resta sconcertati di fronte al lungo comunicato di SEL che in definitiva tende ad individuare il PD come responsabile della rottura. Ma veramente si crede che il Partito Democratico abbia avuto ed abbia come unico orizzonte l’intenzione di colpire SEL? E quale sarebbe la ragione? Si eserciterebbe un gruppo di potere per scenari futuri. Dunque l’intero Partito Democratico colpirebbe SEL perché intenderebbe ipotecare il prossimo futuro non escluso l’appuntamento delle elezioni del 2018. Se così fosse l’intero gruppo consiliare del PD e molti di noi dovrebbero andare in analisi perché la demenza politica sarebbe chiara e manifesta.

Ma mettiamoci nei panni dei Consiglieri e dell’Assessore di SEL: dunque ci attaccano, quegli emendamenti sono il chiaro segno di guerra contro di noi e le ragioni appartengono a manovre di potere. Bene, si apre la discussione: gli emendamenti non attingono solo dal capitolo cultura e, anzi, vengono notevolmente ridimensionati. Non sfiora il dubbio che la discussione sul bilancio, difficile fin dall’inizio, avesse bisogno probabilmente di una impostazione diversa? C’erano già state le dimissioni dell’Assessore al bilancio Fulvio Spertini al quale fu chiesto di soprassedere in quanto la sua persona e le sue funzione non erano assolutamente messe in discussione. Ci sarà una ragione per cui è cambiata la normativa secondo cui, il prossimo anno, sarà il Consiglio Comunale, e non la Giunta, a proporre ed approvare il bilancio? E quest’anno lo sforzo per raggiungere la quadra è stato fatto, in primo luogo dal Sindaco così come accadde con la vicenda della società “Formia Rifiuti Zero”. Non è stato quello un buon risultato, raggiunto dopo numerose discussioni? Ne è valsa la pena discuterne? Io credo proprio di sì.

I Consiglieri di SEL hanno dichiarato che voteranno il Piano Regolatore e moduleranno il loro voto sulla base delle valutazioni che faranno di volta in volta. Cosa significa? SEL vuol tenere le mani libere? Avverte la necessità di non contribuire alla fine della maggioranza di centrosinistra che governa Formia e allo stesso tempo vuole distinguersi dalla stessa? Vedremo ma tornando al PRG: si crede possibile che il voto su di esso possa prescindere da una discussione larga e partecipata? Mica parliamo delle tavole di Mosè calate dalla cima del monte Sinai! La cosa più saggia da fare, se si ha la responsabilità di una classe dirigente e se si vuole bene alla propria comunità, è quella di sedersi attorno al tavolo ed impegnarsi a condividere le scelte decisive per un sano sviluppo del territorio e la civile convivenza. Formia ne ha bisogno, tutti noi ne avvertiamo la necessità e l’onta più grave sarebbe quella di non saper reagire all’attacco del malaffare. Ecco, è questa la sproporzione tra la partita in gioco e le logomachie delle discussioni sul bilancio. Francesco Carta

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