I servitori dello stato i martiri per la giustizia

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Impastato

La mostra del pittore antimafia Gaetano Porcasi allestita alla Torre di Mola in occasione del mese della legalità, potrà essere visitata tutti i giorni fino al 31 marzo . La mostra si sviluppa in cinque sale, quattro su un piano e la quinta sul piano superiore e si dipana in altrettante tematiche. La sua pittura racconta, in modo inquietante, una triste pagina di storia italiana che va dalla fine degli anni 50 fino ai giorni nostri durante i quali la mafia ha cercato ed è riuscita a colpire lo stato italiano in tutte le sue manifestazioni più nobili ed oneste. I colori dominanti, il rosso, il giallo, il blu ed il nero, scuotono il cuore, stravolgono l’anima e colpiscono la dignità di una nazione devastata.

E’ una mostra che definirei “forte”, che riesce nell’intento di risvegliare le coscienze, di mantenere vivo il ricordo ma soprattutto di raccontare e far conoscere a chi non c’era, alle generazioni successive, eventi e personaggi che meritano sempre di essere narrati, vissuti, commemorati. Una pittura, quella di Porcasi, che si fa allo stesso tempo denuncia e che mette sul banco degli imputati le istituzioni che non hanno saputo difendere nè proteggere la giustizia e la legalità rappresentata da tutti coloro che, nel loro nome, hanno perso la vita; “ucciso per impedirgli di fare il suo dovere” è una delle frasi che colpisce, che quasi stordisce. L’Italia bugiarda, col naso lungo, attorniata da uomini che dormono, indifferenti, bugiardi anche loro, rappresentati in pose scomposte in un’aula di Parlamento semi vuota, con poltrone rosse, come il sangue degli innocenti. Una mostra che commuove, che fa male al cuore. Gli occhi che scorrono su quelle tele, vengono catturati dai volti, dalle scritte, dalle immagini coperte quasi tutte dal rosso sangue, da un rosso che si fa dolore e da un blu, quasi sempre di sfondo, che, invece, si fa speranza, che placa l’anima ed il cuore.

Nell’ultima sala, di notevole rilievo, è il dipinto nel quale, accostati ai volti simbolo di Falcone e Borsellino, ci sono una rosa, un campo di grano ed una bandiera “contrita”. Foglietti svolazzanti con articoli della costituzione su due dei quali due scritte che recuperano l’orgoglio di essere italiani “Abbasso la politica corrotta” e “Viva L’Italia” E sopra tutto questo un’altra frase, un monito, “ Legalità: una risposta per il lavoro e il futuro”
Una mostra che vivamente consiglio!

Partito Democratico Circolo Piancastelli – Diana
Responsabile per la cultura.
Giovanna Frunzio

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