Europee 2014: la sociologia del voto (da Tmag)

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In questa tornata di elezioni europee – che ha visto il Pd stravincere e doppiare il M5S – molti dei voti del Partito democratico, rispetto alle ultime politiche, provengono da “fuori”, rinnovando da un anno all’altro – complice l’avvicendamento di leadership – la base di riferimento. Secondo l’indagine che Tecnè ha condotto per TGCOM24, considerati 100 elettori delle politiche 2013, il Pd mantiene uno zoccolo duro del proprio elettorato che è pari al 50%, mentre un 3% ha preferito esprimersi per il M5S e un 1% per FI (1%). Il 4% “in fuga” si suddivide tra altri partiti.
Addirittura il 53% di quanti alle politiche avevano dato fiducia al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo non ha votato. I “propri” elettori sono il 34% del campione, l’8% stavolta ha optato per il Pd, l’1% per FI e il 4% per altre forze in campo.
Per quanto riguarda l’area che alle elezioni del 2013 era propria del Pdl, il 50% non ha votato. Il 34% ha confermato il voto a Forza Italia, mentre il 5% e il 2% sono confluiti rispettivamente nel Pd e nel M5S.

La partecipazione per fasce d’età
In proporzione hanno partecipato al voto di più i giovani. Il 47% di chi ha partecipato al voto rientra nella fascia di età 18-29 anni e il 41% nella fascia 30-44 anni. Medesima percentuale per la fascia 45-64 anni, il 39% tra gli over65. soc1_tecnè

Il voto per fasce d’età
Tra i giovani è un testa a testa tra Pd e M5S, con quest’ultimo che la spunta di un solo punto percentuale (33% a 32%). Nelle altre fasce di età il Pd è primo partito. Chi ha tra 30 e 44 anni ha votato Partito democratico nel 39% dei casi, chi ha tra 45 e 64 anni lo ha votato nel 43% dei casi mentre gli over65 nel 47% dei casi. Il M5S, fatta eccezione per la fascia 18-29 anni, non va oltre il 25% nei diveri segmenti di riferimento. soc2_tecnè

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